domenica 14 dicembre 2008




"Suonavano la sonata a Kreutzer di Beethoven, - egli continuò. - Conoscete il primo "presto"? Lo conoscete? Uh! Uh! E' una cosa terribile quella sonata. E appunto quella parte. E la musica in genere è una cosa terribile! Che cosa fa? E come mai fa quello che fa? Dicono che la musica agisca in modo da elevare l'anima: sono sciocchezze, non è vero. Agisce, agisce terribilmente, parlo di me stesso, ma niente affatto in modo da elevare l'anima; non agisce in modo né da elevare, né da abbassare l'anima, ma in modo da eccitare l'anima. Come dirvi? La musica mi costringe a dimenticarmi di me, della mia vera situazione, mi trasporta in una situazione nuova, e che non è la mia sotto l'influsso della musica mi pare di sentire quello che in realtà non provo, di capire quello che non capisco, di potere quello che non posso. Io lo spiego dicendo che la musica ha la stessa azione dello sbadiglio, del riso: non ho sonno, ma sbadiglio, guardando della gente che sbadiglia; non c'è ragione di ridere, ma rido, sentendo della gente che ride. Essa, la musica, mi trasporta d'un colpo, immediatamente, nello stato d'animo in cui si trovava colui che ha scritto la musica. Mi fondo spiritualmente con lui e insieme a lui passo da uno stato d'animo all'altro. Ma perché lo faccio, non so.
Perché colui che ha scritto, per esempio, la sonata a Kreutzer, Beethoven, lo sapeva bene come mai si trovava in quello stato d'animo: quello stato d'animo l'aveva indotto a determinate azioni, e perciò quello stato d'animo per lui aveva un senso, per me invece non ne ha nessuno. Ed è perciò che la musica eccita soltanto, non conclude. Magari suonano una marcia marziale, i soldati passano al suono di questa marcia, e la musica ha raggiunto il suo scopo; hanno suonato un'aria di danza, io ho ballato, e la musica ha raggiunto il suo scopo; magari hanno cantato una messa, io mi sono comunicato, e anche stavolta la musica ha raggiunto il suo scopo; se no non c'è che l'irritazione, e quello che bisogna fare in questa irritazione non c'è. Ed è per questo che la musica a volte ha un'azione così terribile, così orrenda. In Cina la musica è un affare di Stato. E così deve essere. Si può forse ammettere che chiunque vuole ipnotizzi un'altra o molte persone e poi ne faccia quello che vuole? E, soprattutto, che questo ipnotizzatore sia la prima persona immorale che càpita? ...
Su di me, almeno, questo pezzo ebbe un'azione tremenda: fu come se mi si scoprissero dei sentimenti che mi sembravano nuovi, delle nuove possibilità che fino allora non conoscevo. "Sì, ecco com'è, tutto diverso da come pensavo e vivevo prima, ecco invece com'è", era come se dicesse una voce nell'animo mio. Che cosa fossero queste novità che avevo imparato a conoscere, non potevo rendermene conto, ma la coscienza di questo nuovo stato era molto gioiosa. Tutte quelle persone, e nel loro novero anche mia moglie e lui, mi apparvero in una luce interamente diversa. Dopo questo "presto" essi suonarono ancora il bellissimo, ma usuale e non nuovo "andante" con le sue volgari variazioni e il debolissimo "finale". Poi suonarono ancora, a richiesta degli invitati, sia un'elegia di Ernst, sia varie altre cosette ancora; tutto questo era bello, ma tutto questo non suscitò in me neppure la centesima parte dell'impressione che m'aveva suscitato il primo pezzo. Tutto questo avveniva ormai sullo sfondo dell'impressione che aveva suscitato quel primo pezzo. Fui disinvolto e allegro tutta la sera. E mia moglie non l'avevo mai vista come era quella sera."

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